Veronique e la sua lettera
Le cose avvengono in maniera inconsapevole, del tutto casuale…o forse no.
Esiste un modo per incontrarsi in maniera consapevolmente casuale?
Ci hai mai pensato?
Essere inconsapevoli è noioso, ci allontana dalla realtà. Molto meglio essere consapevoli di ciò che potrebbe accaderci casualmente.
Anche il fortuito incontro di stasera mi ha dato quegli elementi che mi hanno consentito di capire molte cose come la prima volta alla sfilata, l’operazione è il filo conduttore, e tutto ti sarà più chiaro.
Ti prego di fare in modo che tutto accada in maniera contraria a quello successo fin d’ora, casualità consapevole appunto, è la seconda regola.
Dietro a questo scritto ne troverai un altro a prima vista insignificante; è un aiuto che se saprai decifrare ci consentirà di perseguire l’intento.
Buon divertimento,
Veronique
Veronique e la sua lettera
La prima parte della lettera finiva qui.
Veronique l’aveva posata sul tavolo salutandomi con un bacio fugace sulla guancia per poi sparire.
Quando mi resi conto di tutto quello che era accaduto negli ultimi trenta secondi, salutai Adolfo e uscii ma di lei in strada non c’era più traccia.
Andai a casa e mi sdraiai sul divano senza nemmeno spogliarmi; la curiosità di leggere quello che c’era scritto era diventata insostenibile, e ora che avevo sotto gli occhi anche il retro della lettera mi sentivo piuttosto avvilito.
“Molte chiese troverai ma una soltanto apprezzerai. Dunque a Praga io ti aspetto, la riconoscerai dall’umano aspetto”
Dopo avere letto il messaggio ne sapevo assolutamente come prima, forse meno.
Di sicuro una cosa cominciava a balenarmi nella mente;
sarei partito per Praga.
Dandy E.