Quando venni a sapere dell’invito alla presentazione della nuova aranciata Sanpellegrino, non ebbi nemmeno un istante di esitazione nel decidere che ci sarei stato, i presupposti erano sicuramente interessanti. Vivere la serata al 39° piano del palazzo della regione immersi in un agrumeto creato ad arte per l’occasione, sarebbe stato un modo per rituffarsi in quel clima mediterraneo che mi fece tanto innamorare della Sicilia qualche anno fa.
Una volta arrivato non mi sbagliai. Mi guardavo intorno ed ovunque piante di agrumi siciliani avevano il compito di diffondere molecole profumate di arance e limoni pronte ad evocare i luoghi di quella terra splendida.
Sul palco intanto si decantava la presentazione della nuova aranciata Sanpellegrino, ancor più ricca di arancia e ancor più povera di zucchero. Ma io ero ancora una volta intento ad osservare quello che la Sanpellegrino era riuscita a darmi di contorno, e poiché notai una parete ricca di immagini e svariate fotografie mi avvicinai ad esse: ammirai quei luoghi meravigliosi, terre ricche di arance vive, colorate, strumenti di uomini intenti a raccoglierle per farne una bevanda apprezzata in Italia già da decenni. Giovanni Gastel è stato straordinario ad esprimere attraverso queste foto la luce di questa terra.
Volgo lo sguardo leggermente a sinistra e noto un’altra parete. Questa è piena di appunti, scritture, frasi, riflessioni, considerazioni di uno scrittore che anch’esso vuole contribuire con la poesia a rendere indimenticabile questa serata, la sua mediterraneità e la nascita della nuova aranciata Sanpellegrino.
Gianrico Carofiglio è straordinario nel descrivere tutto ciò tant’è che vengo immediatamente preso dalla visione in alto a destra della parete da una poesia dal titolo:
“La regola dell’equilibrio”
Era una bella giornata
di primavera.
Alberi, nubi grandi
e amichevoli, il vento,
il cielo, azzurro chiarissimo
e abbagliante verso il sole,
intenso, quasi blu.
Dalla parte opposta dell’orizzonte,
la calce dei trulli,
il marrone delle zolle,
il verde degli orti,
il rosso a macchie
dei papaveri,
il giallo e bianco a puntini
delle piccole margherite.
Rimango fisso, sulle parole appena lette ma, vengo distolto dalla presentazione dello spot della nuova aranciata Sanpellegrino che arriverà in tutte le case italiane. E’ allegro, pieno di colori e musica, di sole e di natura. E’ coinvolgente a tal punto che il mare ripreso dalla camera sembra voler sputarmi in faccia le sue onde piene dei suoi tesori. Ed eccoli lì i tesori del mar mediterraneo, di fianco a me ripresi dalla creatività di Margherita Maccapani Missoni. I suoi gioielli pieni di conchiglie e coralli creati per l’occasione non fanno che mantenere leggiadro il mio senso di benessere ancora così in alto.
Ricordate quando vi dissi che all’inizio fui destato subito dai profumi mediterranei e freschi di questo agrumeto a 150 mt da terra ?
Ebbene, d’un tratto divennero così decisi e persistenti che capii che qualcosa d’altro mi stava attendendo. Feci alcuni passi nel corridoio laterale da cui potevo ammirare un panorama da mozzare il fiato e mi ritrovai in una sala dove finalmente anche l’altro dei miei sensi poteva finalmente esser appagato: il gusto.
Pietro d’agostino 1 stella Michelin patron della Capinera di Taormina e ambasciatore della cucina siciliana nel mondo decide che solo attraverso alcune sue creazioni si riuscirà nell’intento della Sanpellegrino di chiudere quel cerchio di esperienza extrasensoriale sul tetto di Milano.
I suoi piatti esprimono la cucina del territorio siciliano in maniera sublime: l’insalatina di gamberoni, cipolla di Giaratana, crema alle pizzute di Avola e arancia è stato uno degli svariati antipasti. Per poi passare ai due primi tra cui agnolotti di cernia ed il finocchietto insieme ad un ristretto di crostacei del mediterraneo la fa da padrone. A seguire i protagonisti dei secondi sono del tonnetto e dei filetti di ricciola ognuno accompagnato da alcuni degli ingredienti di quell’area.
In che modo pensate D’agostino abbia deciso di far sfilare per l’ultima volta la sua brigata di sala tra i commensali in piedi a disquisir tra loro mentre in compagnia sorseggiano vini siciliani profumati e solari ?
Avrete sicuramente già capito: con i suoi dolci, fiore all’occhiello di questa terra ricca di storia e cultura che per merito dell’aranciata Sanpellegrino ho avuto modo insieme ad altre poche fortunate persone di rivivere mentre fuori, sotto di me la città si preparava a vivere la sua notte.
Per quel che mi riguarda deve ancora arrivare, intento come sono ad esser deliziato da tre creazioni dolciarie che se vorrete scoprirne il nome soltanto a me dovrete chiedere..