Nadia Gagliardini
e la poliedricità del futuro
Mentre interloquisco con il dr. Ernesto Vergani, responsabile ufficio stampa Sipcam-Oxon, riceviamo nel suo ufficio la visita della dr.ssa Nadia Gagliardini, presidente del gruppo e protagonista dell’intervista che avremmo messo in atto quel pomeriggio.
<<Sono lieta di fare la Sua conoscenza sig. Milano. Lei crede davvero che io sia la persona giusta da intervistare su argomenti che in ambito agrochimico faccio fatica a trovare?>>
La sua domanda mi aveva colto di sorpresa, e forse, qualche anno prima anche io avrei avuto gli stessi dubbi. Attraverso l’intervista avrei cercato la conferma che anche nella sua azienda, così lontana dal fashion e dal design, il bello, l’eleganza e lo stile erano presenti, o almeno così speravo.
<<Assolutamente!>> Risposi con entusiasmo.
E cominciammo.
La Sua personale definizione di eleganza?
L’eleganza è scelta e sintesi armoniosa di elementi. La si può trovare ovunque. Nella musica, nei piatti, nei vestiti, e nel modo di comportarsi e di pensare. L’eleganza è armonia.
Secondo lei, le persone che nelle aziende hanno una responsabilità come la Sua, sono consapevoli dell’impatto che l’eleganza può avere nella relazione con gli altri?
Osservando, ho la percezione che la maggior parte di essi ne siano consapevoli. Credo che tutti cerchino di fare del loro meglio attribuendo importanza al ruolo e all’eleganza che esso può avere.
E sulla performance nell’azienda, che impatto può avere l’eleganza?
Considerando di nuovo l’armonia come accezione del termine, mi vengono in mente i progetti che mettiamo in atto e le diverse professioni e personalità che vi lavorano. Percorsi mai lineari e scontati i cui risultati sono un meraviglioso riassunto di queste capacità e competenze. Arrivare al termine e scoprire il tutto è sempre una grande soddisfazione.
Mi racconti quando è uscita da una situazione difficile in maniera elegante
Situazioni difficili ne abbiamo avute parecchie. Senza diventare inelegante entrando nel merito, in ambito burocratico penso a momenti in cui, nei confronti di autorità locali, pur avendo diritto a determinate scelte si è preferito sempre trovare delle soluzioni che fossero pienamente accettate anche dai nostri interlocutori. In situazioni di business invece, la capacità di trovare soluzioni in contesti apparentemente impossibili.
“L’abito fa il monaco” E’ d’accordo?
Sono cresciuta pensando che fosse una frase assolutamente sbagliata. Ho sempre totalmente amato il contenuto disprezzando la forma. Poi negli anni, l’esperienza mi ha insegnato che questa posizione così rigida doveva essere modificata. Oggi lavorare sulla forma ci permette di comunicare in maniera più completa anche con quelle persone la cui analisi si ferma al vestito. Per la Sipcam-Oxon questo aspetto sarà un obbiettivo sempre più importante.
Pensando invece allo stile, qual è quello che l’azienda ha adottato anche nei confronti del futuro?
Innovativo, curioso, amante della lettura trasversale delle cose e molto tecnico. Bisogna capire, conoscere bene le molecole che sviluppi e i prodotti che poi nascono da esse. La nostra l’attività ha quella forte base tecnica, all’interno della quale noi cerchiamo di avere una dimensione creativa nel vedere come sarà il futuro. Sempre differenti dai nostri competitors, multinazionali immense a cui non potremmo sopravvivere. E’ questo il nostro stile; l’originalità nel puro significato del termine.
E il ruolo che Lei ricopre quanto influenza il Suo stile personale?
Il mio essere qui non lo vivo come un ruolo, per me è una responsabilità. Un impegno che rende il mio stile congruo e coerente con quello aziendale.
Secondo lei qual è il rapporto tra lo stile nel presentarsi e quello nel relazionarsi?
Molto stretto. Per esempio, quando c’è distonia tra essi, il nostro modo di relazionarci può effettivamente compromettere quell’eleganza che desideriamo esprimere attraverso ciò che indossiamo.
A proposito di ciò che indossiamo; qual è l’accessorio che personalizza il nostro stile comportamentale?
L’atteggiamento positivo. Un sorriso fa la differenza nella quotidianità di ogni giorno.
In che modo la Sipcam-Oxon riesce a trasferire bellezza attraverso i prodotti che crea?
Apparentemente in nessun modo. In fondo i prodotti che creiamo sono dei farmaci per le piante. E’ come dire: <<Quale bellezza ci potrà mai essere nell’industria farmaceutica?>> Poi scopri che le persone possono stare meglio e guarire dalle malattie. Allora credo che possa essere una grande bellezza se sempre più persone possono accedere al cibo attraverso i nostri prodotti per l’agricoltura. Io non ho mai sofferto la fame però osservo il pianeta in cui viviamo. Terra e acqua, di fronte alla popolazione che continuerà a crescere, saranno risorse sempre più limitate. E l’accesso al cibo un problema se la produzione da qui al 2050 non raddoppierà. Questa sarà una grandissima sfida per il futuro. La ricerca ha fatto dei progressi incredibili ma è attraverso la misura con cui ne facciamo uso, a discapito dell’abuso, a scaturire bellezza.
Riesce a dare un’immagine all’armonia presente nella Sua azienda?
Penso alla musica immaginando i vari reparti aziendali come strumenti musicali. Amministrazione, produzione, uffici commerciali e laboratori. La loro capacità di creare in modo uniforme e corale dà come risultato un’impeccabile armonia.
Quali sono gli elementi per un personal branding efficace?
Nel mio caso trasferire i valori in cui credo nell’azienda che rappresento. Un’azienda deve sempre essere in grado di comunicare i suoi valori distintivi, la sua cultura prevalente e l’immagine che ama dare al mercato. Ci consideriamo una società seria con una grande attenzione alle persone, all’ambiente e alla sua sostenibilità. Vogliamo essere etici in tutto ciò che facciamo e affrontare le sfide del futuro con l’originalità del pensiero e la nostra italianità. E’ per questo che i nostri competitors guardandoci con curiosità ci ammirano. Etica, creatività ed essere legati alle proprie radici sono tutti elementi per un personal branding di successo. Anche se vivere e lavorare in Italia per certi versi è un limite, io considero la mia italianità un grande valore. Gli italiani sono persone creative e capaci di costruire con impegno e fatica. E’ per questo che con orgoglio metto la bandiera su ogni nazione in cui riusciamo a costruire qualcosa.
E lo stile vincente di un manager quale sarà in futuro?
Poliedrico. Il mondo è sempre più digitalizzato e connesso. Il modo di relazionarci è cambiato, e il manager sempre più coinvolto da migliaia di informazioni, anche false. Insieme a delle giuste soft skills, questa caratteristica, gli consentirà di affrontare tutto ciò in maniera giusta preservando anche quella componente umana fatta di relazioni ed emozioni. La poliedricità sarà il suo punto di forza.
Ci salutammo con reciproca soddisfazione.
Nadia Gagliardini aveva saputo trasmettermi che l’azienda che fondò suo nonno Emilio col socio Baldo Ciocca oltre settant’ anni fa contribuiva a regalare al mondo la sua filosofia di eleganza. Ero felice di una conferma che sempre più continuava a prendere forma: non è il bello che manca nella realtà lavorativa di ognuno ma la consapevolezza nel sapere che esiste.
Dandy E.