Bene.
Gli ultimi sguardi nello specchietto retrovisore, mi fecero capire che ero pronto a questo esclusivo evento di Paul&Shark.
Mentre m’incamminavo in via dell’Orso, il primo pensiero mi portò al luogo del ricevimento. La location dice tutto del protagonista: in una manifestazione di qualche ora il messaggio del brand deve essere chiaro nei confronti degli invitati, sia con il contesto che con le sue creazioni. Tuttavia nn ci fu molto da pensare. Il freddo sceso nelle ultime ore mi aveva spinto con inaspettata solerzia a trovarmi già in via Ciovassino, una deliziosa viuzza in uno dei quartieri più glamour della città: Brera.
Fu facile capire dove fosse l’evento, un nugolo di eleganti signore mi diedero la certezza che quello era il posto dove insieme ad Eleonora, mia figlia, ero stato invitato.
Una volta all’interno di questo splendido palazzo d’epoca, non ci volle molto a intuire che la location usata per la manifestazione era, in realtà, proprio lo showroom permanente di Paul&Shark. Lo capii scendendo le scale che si trovavano sulla destra appena entrati nella hall. Mi condussero in questo ambiente molto grande, spazioso, pieno di giochi di luce ed ombre creati per l’occasione, dove ai lati potevo ammirare i capi della nuova collezione uomo 2016. Mi avvicinai incuriosito ad alcuni di essi, avido com’ero di capire l’impronta delle nuove creazioni, notando anche questa volta come il brand era riuscito ad essere coerente con la propria filosofia: erano capi da indossare con estrema disinvoltura dedicati ad un uomo informale, e sempre alla ricerca di un suo personale stile. Paul&Shark ci riusciva anche coniugando generazioni differenti tra loro.
Giacche, pullover, pantaloni, scarpe, potevo passare in rassegna ogni modello, assorto e isolato dalla musica e dal suono delle conversazioni dei tanti invitati. Ad un tratto però i miei sguardi attenti furono distolti da un gruppetto di tre modelli che si trovavano quasi al centro dell’enorme sala, solamente spostati un po’ a destra. Più che da loro in realtà, riuscii a distrarmi per la numerose presenze femminili che amavano farsi fotografare, al centro di tanta bellezza maschile tutta insieme, da chi le aveva accompagnate quella sera.
Divertito, decisi di risalire. Avevo capito che un altro piano mi attendeva: là, avrei trovato anche qualcosa da bere a giudicare dal numero di persone che scendevano con il bicchiere in mano, ed io, avevo sete.
Dandy E.