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    La fabbrica del tutù, l’atelier di Daniela Archesso

    Daniela Archesso e la fabbrica del tutù

    Foto realizzate da Davide Bordogna presso l’atelier di Daniela Archesso

    DANIELA ARCHESSO

    La stilista e i suoi tutù

    Daniela è una bella signora, galante e pacata, che conosco da svariati anni. Fin da bambina ha sempre amato la danza classica e decidere di aprire “La fabbrica del tutù” per poter disegnare e cucire i costumi delle allieve che frequentavano le migliori scuole di danza, sarebbe stato per lei un modo per vivere in quel mondo che da sempre adorava. Tuttavia fu di Davide, il mio amico fotografo, a propormi di andare a intervistarla e io fui davvero felice all’idea di scoprire un altro mondo così suggestivo e pieno di bellezza.

    Che cos’è per te la bellezza?

    la bellezza può essere rappresentata in molti modi. Per esempio il mio stato in Facebook è: ”La danza è bellezza in movimento.” un pensiero di Edmund Burke. Ma anche quella che sta nella natura e nell’animo delle persone. In questo caso una bellezza più introspettiva e spirituale. E vedere una foglia che cade mi coinvolge, per la bellezza naturale nel farlo.

    Dove lasci maggiormente il segno nelle tue creazioni?

    Nelle decorazioni e rifiniture. Quando il cliente si affida totalmente alla mia creatività facendomi esprimere liberamente ne rimane estasiato.

    L’atelier di Daniela

    Ora ti chiedo di descrivermi il tuo laboratorio in un’immagine

    Una bomba colorata piena di coriandoli e fuochi d’artificio.

    Qual è la sensazione che ogni tua creazione cerca di dare a chi la indossa?

    Confort e sicurezza. la persona non si sentirà mai a disagio, con la paura che si possa staccare un elemento e che possa intralciare un movimento.

    Raccontaci in che modo sei uscita in maniera elegante da una situazione difficile

    Mi viene in mente la mia candidatura alle elezioni di qualche anno fa. Nonostante fossi stata supportata da un grandissimo amico a lavorare su alcuni punti, la sera che dovetti presentarmi in pubblico ero piuttosto agitata. Mi alzo in piedi e consapevole di avere tutto in testa mi presento. Dopo le generalità la memoria mi abbandona cosicchè decido che può essere una buona soluzione leggere ma mi accorgo di non avere con me gli occhiali. Oramai capisco di non avere più scampo e manifestando tutto il mio genuino imbarazzo nel dire che quella era la mia prima volta in politica e a parlare in pubblico ricevo a conforto una memorabile standing ovation che ancora oggi mi fa venire la pelle d’oca.

    Domattina ti svegli e ti accorgi che le tue creazioni si possono anche mangiare, che gusto avrebbero?

    Panna e fragola. Come i costumi Cupcakes che faccio a forma di dolce. Meglio di così!

    Dandy Elegance

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